Comunicato Stampa

Astronomi seguono il moto delle bolle sulla superficie di una stella nel video finora più dettagliato

11 Settembre 2024

Per la prima volta, alcuni astronomi hanno catturato le immagini di una stella diversa dal Sole con un dettaglio sufficiente a tracciare il movimento del gas che forma bolle sulla superficie. Le immagini della stella, R Doradus, sono state ottenute in luglio e agosto 2023 con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), un telescopio di cui l'ESO (European Southern Observatory) è partner: mostrano gigantesche bolle di gas caldo, 75 volte più grandi del Sole, che appaiono sulla superficie e sprofondano di nuovo nell'interno della stella più velocemente del previsto.

"Per la prima volta la superficie ribollente di una vera stella può essere mostrata in questo modo", [1] afferma Wouter Vlemmings, professore alla Chalmers University of Technology, Svezia, e autore principale dello studio pubblicato oggi su Nature. "Non ci saremmo mai aspettati che i dati fossero di una qualità così alta da poter vedere così tanti dettagli della convezione sulla superficie della stella".

Le stelle producono energia nel proprio nucleo grazie alla fusione nucleare. Questa energia può essere trasportata verso la superficie della stella in enormi bolle di gas caldo che poi si raffreddano e affondano, come una lampada lava. Questo movimento di miscelazione, noto come convezione, distribuisce gli elementi pesanti formati nel nucleo, come carbonio e azoto, in tutta la stella. Si pensa anche che sia responsabile anche della formazione dei venti stellari che trasportano gli elementi nel cosmo per costruire nuove stelle e pianeti.

Finora i moti convettivi non erano mai stati tracciati in dettaglio in stelle diverse dal Sole. Utilizzando ALMA, l'euipe ha potuto ottenere nel corso di un mese immagini ad alta risoluzione della superficie di R Doradus. R Doradus è una stella gigante rossa, con un diametro di circa 350 volte quello del Sole, situata a circa 180 anni luce dalla Terra nella costellazione del Dorado. Le grandi dimensioni e la vicinanza alla Terra la rendono un bersaglio ideale per osservazioni dettagliate. Inoltre, la sua massa è simile a quella del Sole, il che significa che R Doradus è probabilmente abbastanza simile a come apparirà il nostro Sole tra cinque miliardi di anni, quando diventerà una gigante rossa.

"La convezione crea la splendida struttura granulare visibile sulla superficie del Sole, ma è difficile da vedere su altre stelle", aggiunge Theo Khouri, ricercatore presso la Chalmers e coautore dello studio. "Con ALMA, ora abbiamo potuto non solo vedere direttamente i granuli convettivi, con una dimensione 75 volte quella del Sole!, ma anche misurarne per la prima volta la velocità."

I granuli di R Doradus sembrano muoversi con un ciclo di un mese, più velocemente di quanto gli scienziati si aspettassero in base al funzionamento della convezione nel Sole. "Non sappiamo ancora qual è la ragione di questa differenza. Sembra che la convezione cambi man mano che una stella invecchia in modi che ancora non comprendiamo", sostiene Vlemmings. Osservazioni come quelle effettuate ora su R Doradus ci aiutano a capire come si comportano stelle come il Sole, anche quando diventano fredde, grandi e ribollenti come R Doradus.

"È spettacolare pensare che ora possiamo visualizzare direttamente i dettagli sulla superficie di stelle così lontane e osservare una fisica che fino a oggi era osservabile praticamente solo per il Sole", conclude Behzad Bojnodi Arbab, studente di dottorato presso la Chalmers e coinvolto nello studio.

Note

[1] Bolle di convezione sono già state osservate in dettaglio sulla superficie di alcune stelle, per esempio con lo strumento PIONIER installato sul Very Large Telescope Interferometer dell'ESO. Ma le nuove osservazioni con ALMA tracciano il moto delle bolle in un modo che prima non era possibile.

Ulteriori Informazioni

Questo risultato è stato presentato in un articolo intitolato “One month convection timescale on the surface of a giant evolved star” pubblicato su Nature (doi:10.1038/s41586-024-07836-9).

L'equipe è composta da W. Vlemmings (Chalmers University of Technology, Svezia [Chalmers]), T. Khouri (Chalmers), B. Bojnordi (Chalmers), E. De Beck (Chalmers), e M. Maercker (Chalmers).

ALMA, l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, un osservatorio astronomico internazionale, è una collaborazione fra l'Europa, la U.S. National Science Foundation (NSF) e gli Istituti Nazionali di Scienze Naturali del Giappone (NINS),  in cooperazione con la repubblica del Cile. ALMA è stato fondato dall'ESO per conto dei suoi stati membri, dall'NSF in cooperazione con il National Research Council del Canada (NRC) e il National Science Council di Taiwan (NSC) e dal NINS in cooperazione con l'Accademia Sinica di Taiwan (AS) e l'Istituto di Astronomia e Scienze Spaziali della Corea (KASI). La costruzione e la gestione di ALMA sono condotte dall'ESO per conto dei suoi stati membri, dall'Osservatorio Nazionale di Radio Astronomia (NRAO) gestito dalle Associated Universities, Inc. (AUI) per conto del Nord America e dall'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone (NAOJ) per conto dell'Asia Orientale. L'osservatorio congiunto di ALMA (JAO: Joint ALMA Observatory) fornisce la guida unitaria e la gestione della costruzione, del commissioning e delle operazioni di ALMA.

L'ESO (European Southern Observatory o Osservatorio Europeo Australe) consente agli scienziati di tutto il mondo di scoprire i segreti dell'Universo a beneficio di tutti. Progettiamo, costruiamo e gestiamo da terra osservatori di livello mondiale - che gli astronomi utilizzano per affrontare temi interessanti e diffondere il fascino dell'astronomia - e promuoviamo la collaborazione internazionale per l'astronomia. Fondato come organizzazione intergovernativa nel 1962, oggi l'ESO è sostenuto da 16 Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera), insime con il paese che ospita l'ESO, il Cile, e l'Australia come partner strategico. Il quartier generale dell'ESO e il Planetario e Centro Visite Supernova dell'ESO si trovano vicino a Monaco, in Germania, mentre il deserto cileno di Atacama, un luogo meraviglioso con condizioni uniche per osservare il cielo, ospita i nostri telescopi. L'ESO gestisce tre siti osservativi: La Silla, Paranal e Chajnantor. Sul Paranal, l’ESO gestisce il VLT (Very Large Telescope) e il VLTI (Very Large Telescope Interferometer), così come due telescopi per survey, VISTA, che lavora nell'infrarosso, e VST (VLT Survey Telescope) in luce visibile. Sempre a Paranal l'ESO ospiterà e gestirà la schiera meridionale di telescopi di CTA, il Cherenkov Telescope Array Sud, il più grande e sensibile osservatorio di raggi gamma del mondo. Insieme con partner internazionali, l’ESO gestisce APEX e ALMA a Chajnantor, due strutture che osservano il cielo nella banda millimetrica e submillimetrica. A Cerro Armazones, vicino a Paranal, stiamo costruendo "il più grande occhio del mondo rivolto al cielo" - l'ELT (Extremely Large Telescope, che significa Telescopio Estremamente Grande) dell'ESO. Dai nostri uffici di Santiago, in Cile, sosteniamo le operazioni nel paese e collaboriamo con i nostri partner e la società cileni.

La traduzione dall'inglese dei comunicati stampa dell'ESO è un servizio dalla Rete di Divulgazione Scientifica dell'ESO (ESON: ESO Science Outreach Network) composta da ricercatori e divulgatori scientifici da tutti gli Stati Membri dell'ESO e altri paesi. Il nodo italiano della rete ESON è gestito da Anna Wolter.

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Questa è una traduzione del Comunicato Stampa dell'ESO eso2412.

Sul Comunicato Stampa

Comunicato Stampa N":eso2412it-ch
Nome:R Doradus
Tipo:Milky Way : Star : Evolutionary Stage : Red Giant
Milky Way : Star : Feature : Photosphere : Granulation
Facility:Atacama Large Millimeter/submillimeter Array
Science data:2024Natur.633..323V

Immagini

Three images in a row are labelled, from left to right, ‘2023-07-18,’ ‘2023-07-27,’ and ‘2023-08-02’, respectively. Each image shows a blurry, yellow sphere with dark and light patches, against a grainy, brown background. The patches move and change between each image. In the bottom left of the first image, the outline of a circle slightly smaller than the yellow sphere is labelled, ‘Earth’s orbit’.
Detailed images of the surface of the star R Doradus
soltanto in inglese
Three images in a row show a blurry, yellow sphere with dark and light patches, against a grainy, brown background. The patches move and change between each image.
Detailed images of the surface of the star R Doradus (no annotations)
soltanto in inglese
The image shows a chart with black dots in different sizes, representing stars, on a grey background. Green lines connect stars to indicate constellations. The Dorado constellation is in the middle, highlighted using a white background. Greek letters indicate its stars, a red circle is drawn around the R Doradus star. Thin horizontal and vertical lines show the coordinate system. Some other constellations are named too: Pictor, Reticulum, Hydrus, Mensa, Volans. Underneath the map is a legend with eight circles for the star’s magnitude, shown from most visible to least visible.
The star R Doradus in the constellation Dorado
soltanto in inglese
The image shows a dark sky filled with thousands of stars, mostly tiny dots, like background noise. Right at the centre of the image is one large, very bright, orange star. To its bottom left are some small stars that stand out from the background. To the bottom right of the image is another slightly bigger, white-yellow star.
Wide-field view of the region of the sky around the R Doradus star
soltanto in inglese

Video

Most detailed video yet of bubbles on a star’s surface
Most detailed video yet of bubbles on a star’s surface
soltanto in inglese
Zooming in on the R Doradus star
Zooming in on the R Doradus star
soltanto in inglese
Stellar bubbles captured by ALMA | ESO News
Stellar bubbles captured by ALMA | ESO News
soltanto in inglese