Comunicato Stampa
Un telescopio dell'ESO realizza la più dettagliata mappa infrarossa della Via Lattea mai realizzata
26 Settembre 2024
Alcuni astronomi hanno pubblicato una gigantesca mappa infrarossa della Via Lattea contenente più di 1,5 miliardi di oggetti, la più dettagliata mai realizzata. Utilizzando il telescopio VISTA dell'ESO (Osservatorio Europeo Australe), l'equipe ha osservato le regioni centrali della nostra galassia per oltre 13 anni. Con una dimensione di 500 terabyte, questi dati costituiscono il più grande progetto osservativo mai realizzato con un telescopio dell'ESO.
"Abbiamo fatto così tante scoperte da cambiare per sempre la visione della nostra Galassia", afferma Dante Minniti, astronomo dell'Universidad Andrés Bello in Cile che ha guidato l'intero progetto.
Questa mappa da record comprende 200.000 immagini scattate dal telescopio VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) dell'ESO. Situato presso l'Osservatorio Paranal dell'ESO in Cile, il suo scopo primario è mappare vaste aree del cielo. L'equipe ha utilizzato la fotocamera a infrarossi di VISTA, VIRCAM, che può scrutare attraverso la polvere e il gas che permeano la nostra galassia. È quindi in grado di vedere la radiazione proveniente dai luoghi più nascosti della Via Lattea, aprendo una finestra unica sui nostri dintorni galattici.
Questo gigantesco insieme di dati [1] copre un'area di cielo equivalente a 8600 lune piene e contiene circa 10 volte più oggetti rispetto alla mappa pubblicata precentemente dallo stesso gruppo di lavoro nel 2012. Include stelle neonate, spesso immerse in bozzoli polverosi, e ammassi globulari, densi gruppi di milioni di stelle tra le più vecchie della Via Lattea. Osservare luce infrarossa significa che VISTA può anche individuare oggetti molto freddi, che brillano a queste lunghezze d'onda, come le nane brune (stelle "fallite" che non hanno una fusione nucleare sostenuta) o pianeti che fluttuano liberamente e non orbitano intorno a una stella.
Le osservazioni sono iniziate nel 2010 e si sono concluse nella prima metà del 2023, coprendo un totale di 420 notti. Osservando ogni porzione di cielo più volte, l'equipe ha potuto non solo determinare le posizioni di questi oggetti, ma anche tracciare i loro movimenti e le loro variazioni di luminosità. Hanno identificato stelle la cui luminosità cambia periodicamente e che possono essere utilizzate come "righelli cosmici" per misurare le distanze [2]. Ciò ci ha fornito una accurata visione 3D delle regioni interne della Via Lattea, che in precedenza erano nascoste dalla polvere. I ricercatori hanno anche tracciato stelle iperveloci, stelle in rapido movimento catapultate fuori dalla regione centrale della Via Lattea dopo un incontro ravvicinato con il buco nero supermassiccio che vi si nasconde.
La nuova mappa contiene dati raccolti come parte della survey VVV (VISTA Variables in the Vía Láctea) [3] e del progetto compagno, la survey VVVX (VVV eXtended). "Il progetto è stato uno sforzo monumentale, reso possibile dal grande gruppo di lavoro con cui collaboriamo", dice Roberto Saito, astronomo presso l'Universidade Federal de Santa Catarina in Brasile e autore principale dell'articolo pubblicato oggi su Astronomy & Astrophysics sul completamento del progetto.
Le survey VVV e VVVX hanno già prodotto oltre 300 articoli scientifici. Anche dopo la loro conclusione, l'esplorazione scientifica dei dati raccolti continuerà per decenni a venire. Nel frattempo, l'Osservatorio Paranal dell'ESO si sta preparando per il futuro: VISTA sarà aggiornato con il nuovo strumento 4MOST e il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO riceverà lo strumento MOONS. Insieme, forniranno spettri di milioni tra gli oggetti qui esaminati: ci aspettiamo innumerevoli scoperte.
Note
[1] L'insieme di dati è troppo grande per essere mostrato coma un singola immagine, ma i dati ridotti e il catalogo degli oggetti sono accessibili tramite il Portale Scientifico dell'ESO.
[2] Un modo per misurare la distanza di una stella consiste nel confrontare la sua luminosità, come appare quando osservata dalla Terra, con la sua luminosità intrinseca; purtroppo quest'ultima spesso non è nota. In alcuni tipi di stelle la luminosità cambia periodicamente, con forti connessioni tra la rapidità con cui questa cambia e la luminosità intrinseca. Misurare queste fluttuazioni permette agli astronomi di stimare la luminosità di queste stelle e di conseguenza la loro distanza.
[3] Vía Láctea è il nome latino della nostra galassia (Milky Way in inglese).
Ulteriori Informazioni
Il risultato della ricerca è stato presentato nell'articolo intitolato “The VISTA Variables in the Vía Láctea eXtended (VVVX) ESO public survey: Completion of the observations and legacy” pubblicato dalla rivista Astronomy & Astrophysics (https://doi.org/10.1051/0004-6361/202450584). Data DOI: VVV, VVVX.
L'equipe è composta da R. K. Saito (Departamento de Física, Universidade Federal de Santa Catarina, Florianópolis, Brasile [UFSC]), M. Hempel (Instituto de Astrofísica, Dep. de Ciencias Físicas, Facultad de Ciencias Exactas, Universidad Andres Bello, Providencia, Cile [ASTROUNAB] e Max Planck Institute for Astronomy, Heidelberg, Germania), J. Alonso-García (Centro de Astronomía, Universidad de Antofagasta, Antofagasta, Cile [CITEVA] e Millennium Institute of Astrophysics, Providencia, Cile [MAS]), P. W. Lucas (Centre for Astrophysics Research, University of Hertfordshire, Hatfield, Regno Unito [CAR]), D. Minniti (ASTROUNAB; Vatican Observatory, Vatican City, Città del Vaticano [VO] e UFSC), S. Alonso (Departamento de Geofísica y Astronomía, CONICET, Facultad de Ciencias Exactas, Físicas y Naturales, Universidad Nacional de San Juan, Rivadavia, Argentina [UNSJ-CONICET]), L. Baravalle (Instituto de Astronomía Teórica y Experimental, Córdoba, Argentina [IATE-CONICET]; Observatorio Astronómico de Córdoba, Universidad Nacional de Córdoba, Argentina [OAC]), J. Borissova (Instituto de Física y Astronomía, Universidad de Valparaíso, Valparaíso, Cile [IFA-UV] e MAS), C. Caceres (ASTROUNAB), A. N. Chené (Gemini Observatory, Northern Operations Center, Hilo, USA), N. J. G. Cross (Wide-Field Astronomy Unit, Institute for Astronomy, University of Edinburgh, Royal Observatory, Edinburgh, Regno Unito), F. Duplancic (UNSJ-CONICET), E. R. Garro (European Southern Observatory, Vitacura, Cile [ESO Chile]), M. Gómez (ASTROUNAB), V. D. Ivanov (European Southern Observatory, Garching bei München [ESO Germany]), R. Kurtev (IFA-UV e MAS), A. Luna (INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli, Italia [INAF- OACN]), D. Majaess (Mount Saint Vincent University, Halifax, Canada), M. G. Navarro (INAF – Osservatorio Astronomico di Roma, Italia [INAF-OAR]), J. B. Pullen (ASTROUNAB), M. Rejkuba (ESO Germany), J. L. Sanders (Department of Physics and Astronomy, University College London, London, Regno Unito), L. C. Smith (Institute of Astronomy, University of Cambridge, Cambridge, Regno Unito), P. H. C. Albino (UFSC), M. V. Alonso (IATE-CONICET e OAC), E. B. Amôres (Departamento de Física, Universidade Estadual de Feira de Santana, Feira de Santana, Brasile), E. B. R. Angeloni (Gemini Observatory/NSF’s NOIRLab, La Serena, Cile [NOIRLab]), J. I. Arias (Departamento de Astronomía, Universidad de La Serena, La Serena, Cile [ULS]), M. Arnaboldi (ESO Germany), B. Barbuy (Universidade de São Paulo, São Paulo, Brasile), A. Bayo (ESO Germany), J. C. Beamin (ASTROUNAB e Fundación Chilena de Astronomía, Santiago, Cile), L. R. Bedin (Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio Astronomico di Padova, Padova, Italia [INAF-OAPd]), A. Bellini (Space Telescope Science Institute, Baltimore, USA [STScI]), R. A. Benjamin (Department of Physics, University of Wisconsin-Whitewater, Whitewater, USA), E. Bica (Departamento de Astronomia, Instituto de Física, Porto Alegre, Brasile [IF – UFRGS]), C. J. Bonatto (IF – UFRGS), E. Botan (Instituto de Ciências Naturais, Humanas e Sociais, Universidade Federal de Mato Grosso, Sinop, Brasile), V. F. Braga (INAF-OAR), D. A. Brown (Vatican Observatory, Tucson, USA), J. B. Cabral (IATE-CONICET e Gerencia De Vinculación Tecnológica, Comisión Nacional de Actividades Espaciales, Córdoba, Argentina), D. Camargo (Colégio Militar de Porto Alegre, Ministério da Defesa, Exército Brasileiro, Brasile), A. Caratti o Garatti (INAF- OACN), J. A. Carballo-Bello (Instituto de Alta Investigación, Universidad de Tarapacá, Arica, Cile [IAI-UTA]), M.Catelan (Instituto de Astrofísica, Pontificia Universidad Católica de Chile, Santiago, Cile [Instituto de Astrofísica UC]; MAS e Centro de Astro-Ingeniería, Pontificia Universidad Católica de Chile, Santiago, Cile [AIUC]), C. Chavero (OAC e Consejo Nacional de Investigaciones Científica y Técnicas, Ciudad Autónoma de buenos Aires, Argentina [CONICET]), M. A. Chijani (ASTROUNAB), J. J. Clariá (OAC e CONICET), G. V. Coldwell (UNSJ-CONICET), C. Contreras Peña (Department of Physics and Astronomy, Seoul National University, Seoul, Repubblica di Corea e Research Institute of Basic Sciences, Seoul National University, Seoul, Repubblica di Corea), C. R. Contreras Ramos (Instituto de Astrofísica UC e MAS), J. M. Corral-Santana (ESO Chile), C. C. Cortés (Departamento de Tecnologías Industriales, Faculty of Engineering, Universidad de Talca, Curicó, Cile), M. Cortés-Contreras (Departamento de Física de la Tierra y Astrofísica & Instituto de Física de Partículas y del Cosmos de la UCM, Facultad de Ciencias Físicas, Universidad Complutense de Madrid, Madrid, Spagna), P. Cruz (Centro de Astrobiología, CSIC-INTA, Madrid, Spagna [CAB]), I. V. Daza-Perilla (CONICET; IATE-CONICET e Facultad de Matemática, Astronomía, Física y Computación, Universidad Nacional de Córdoba, Córdoba, Argentina), V. P. Debattista (University of Central Lancashire, Preston, Regno Unito), B. Dias (ASTROUNAB), L. Donoso (Instituto de Ciencias Astronómicas, de la Tierra y del Espacio, San Juan, Argentina), R. D’Souza (VO), J. P. Emerson (Astronomy Unit, School of Physical and Chemical Sciences, Queen Mary University of London, London, Regno Unito), S. Federle (ESO Chile e ASTROUNAB), V. Fermiano (UFSC), J. Fernandez (UNSJ-CONICET), J. G. Fernández-Trincado (Instituto de Astronomía, Universidad Católica del Norte, Antofagasta, Cile [IA-UCN]), T. Ferreira (Department of Astronomy, Yale University, New Haven, USA), C. E. Ferreira Lopes (Instituto de Astronomía y Ciencias Planetarias, Universidad de Atacama, Copiapó, Cile [INCT] e MAS), V. Firpo (NOIRLab), C. Flores-Quintana (ASTROUNAB e MAS), L. Fraga (Laboratorio Nacional de Astrofísica, Itajubá, Brasile), D. Froebrich (Centre for Astrophysics and Planetary Science, School of Physics and Astronomy, University of Kent, Canterbury, Regno Unito), D. Galdeano (UNSJ-CONICET), I. Gavignaud (ASTROUNAB), D. Geisler (Departamento de Astronomía, Universidad de Concepción, Cile [UdeC]; Instituto Multidisciplinario de Investigación y Postgrado, Universidad de La Serena, Cile [IMIP-ULS] and ULS), O. E.Gerhard (Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, Germania [MPE]), W. Gieren (UdeC), O. A. Gonzalez (UK Astronomy Technology Centre, Royal Observatory Edinburgh, Edinburgh, Regno Unito), L. V. Gramajo (OAC e CONICET), F. Gran (Université Côte d’Azur, Observatoire de la Côte d’Azur, CNRS, Laboratoire Lagrange, Nice, Francia [Lagrange]), P. M. Granitto (Centro Internacional Franco Argentino de Ciencias de la Información y de Sistemas, Rosario, Argentina), M. Griggio (INAF-OAPd; Dipartimento di Fisica, Università di Ferrara, Ferrara, Italia e STScI), Z. Guo (IFA-UV e MAS), S. Gurovich (IATE-CONICET e Western Sydney University, Kingswood, Australia), M. Hilker (ESO Germany), H. R. A. Jones (CAR), R. Kammers (UFSC), M. A. Kuhn (CAR), M. S. N. Kumar (Centro de Astrofísica da Universidade do Porto, Porto, Portogallo), R. Kundu (Miranda House, University of Delhi, India e Inter University centre for Astronomy and Astrophysics, Pune, India), M. Lares (IATE-CONICET), M. Libralato (INAF-OAPd), E. Lima (Universidade Federal do Pampa, Uruguaiana, Brasile), T. J. Maccarone (Department of Physics & Astronomy, Texas Tech University, Lubbock, USA), P. Marchant Cortés (ULS), E. L. Martin (Instituto de Astrofisica de Canarias and Departamento de Astrofísica, Universidad de La Laguna, San Cristóbal de la Laguna, Spagna), N. Masetti (Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna, Bologna, Italia e ASTROUNAB), N. Matsunaga (Department of Astronomy, Graduate School of Science, The University of Tokyo, Giappone), F. Mauro (IA-UCN), I. McDonald (Jodrell Bank Centre for Astrophysics, The University of Manchester, Regno Unito [JBCA]), A. Mejías (Departamento de Astronomía, Universidad de Chile, Las Condes, Cile), V. Mesa (IMIP-ULS; Association of Universities for Research in Astronomy, Cile, Grupo de Astrofísica Extragaláctica-IANIGLA; CONICET, e Universidad Nacional de Cuyo, Mendoza, Argentina), F. P. Milla-Castro (ULS), J. H. Minniti (Department of Physics and Astronomy, Johns Hopkins University, Baltimore, USA), C. Moni Bidin (IA-UCN), K. Montenegro (Clínica Universidad de los Andes, Santiago, Cile), C. Morris (CAR), V. Motta (OAC), F. Navarete (SOAR Telescope/NSF’s NOIRLab, La Serena, Cile), C. Navarro Molina (Centro de Docencia Superior en Ciencias Básicas, Universidad Austral de Chile, Puerto Montt, Cile), F. Nikzat (Instituto de Astrofísica UC e MAS), J. L. NiloCastellón (IMIP-ULS e ULS), C. Obasi (IA-UCN e Centre for Basic Space Science, University of Nigeria, Nsukka, Nigeria), M. Ortigoza-Urdaneta (Departamento de Matemática, Universidad de Atacama, Copiapó, Cile), T. Palma (OAC), C. Parisi (OAC e IATE-CONICET), K. Pena Ramírez (NSF NOIRLab/Vera C. Rubin Observatory, La Serena, Cile), L. Pereyra (IATE-CONICET), N. Perez (UNSJ-CONICET), I. Petralia (ASTROUNAB), A. Pichel (Instituto de Astronomía y Física del Espacio, Ciudad Autónoma de Buenos Aires, Argentina [IAFE-CONICET]), G. Pignata (IAI-UTA), S. Ramírez Alegría (CITEVA), A. F. Rojas (Instituto de Astrofísica UC, Instituto de Estudios Astrofísicos, Facultad de Ingeniería y Ciencias, Universidad Diego Portales, Santiago, Cile e CITEVA), D. Rojas (ASTROUNAB), A. Roman-Lopes (ULS), A. C. Rovero (IAFE-CONICET), S. Saroon (ASTROUNAB), E. O. Schmidt (OAC e IATE-CONICET), A. C. Schröder (MPE), M. Schultheis (Lagrange), M. A. Sgró (OAC), E. Solano (CAB), M. Soto (INCT), B. Stecklum (Thüringer Landessternwarte, Tautenburg, Germania), D. Steeghs (Department of Physics, University of Warwick, Regno Unito), M. Tamura (Department of Astronomy, Graduate School of Science, University of Tokyo; Astrobiology Center, Tokyo, Giappone, e National Astronomical Observatory of Japan, Tokyo, Giappone), P. Tissera (Instituto de Astrofísica UC e AIUC), A. A. R. Valcarce (Departamento de Física, Universidad de Tarapacá, Cile), C. A. Valotto (IATE-CONICET e OAC), S. Vasquez (Museo Interactivo de la Astronomía, La Granja, Cile), C. Villalon (IATE-CONICET e OAC), S. Villanova (UdeC), F. Vivanco Cádiz (ASTROUNAB), R. Zelada Bacigalupo (North Optics, La Serena, Cile), A. Zijlstra (JBCA e School of Mathematical and Physical Sciences, Macquarie University, Sydney, Australia), e M. Zoccali (Instituto de Astrofísica UC and MAS).
L'ESO (European Southern Observatory o Osservatorio Europeo Australe) consente agli scienziati di tutto il mondo di scoprire i segreti dell'Universo a beneficio di tutti. Progettiamo, costruiamo e gestiamo da terra osservatori di livello mondiale - che gli astronomi utilizzano per affrontare temi interessanti e diffondere il fascino dell'astronomia - e promuoviamo la collaborazione internazionale per l'astronomia. Fondato come organizzazione intergovernativa nel 1962, oggi l'ESO è sostenuto da 16 Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera), insime con il paese che ospita l'ESO, il Cile, e l'Australia come partner strategico. Il quartier generale dell'ESO e il Planetario e Centro Visite Supernova dell'ESO si trovano vicino a Monaco, in Germania, mentre il deserto cileno di Atacama, un luogo meraviglioso con condizioni uniche per osservare il cielo, ospita i nostri telescopi. L'ESO gestisce tre siti osservativi: La Silla, Paranal e Chajnantor. Sul Paranal, l’ESO gestisce il VLT (Very Large Telescope) e il VLTI (Very Large Telescope Interferometer), così come due telescopi per survey, VISTA, che lavora nell'infrarosso, e VST (VLT Survey Telescope) in luce visibile. Sempre a Paranal l'ESO ospiterà e gestirà la schiera meridionale di telescopi di CTA, il Cherenkov Telescope Array Sud, il più grande e sensibile osservatorio di raggi gamma del mondo. Insieme con partner internazionali, l’ESO gestisce APEX e ALMA a Chajnantor, due strutture che osservano il cielo nella banda millimetrica e submillimetrica. A Cerro Armazones, vicino a Paranal, stiamo costruendo "il più grande occhio del mondo rivolto al cielo" - l'ELT (Extremely Large Telescope, che significa Telescopio Estremamente Grande) dell'ESO. Dai nostri uffici di Santiago, in Cile, sosteniamo le operazioni nel paese e collaboriamo con i nostri partner e la società cileni.
La traduzione dall'inglese dei comunicati stampa dell'ESO è un servizio dalla Rete di Divulgazione Scientifica dell'ESO (ESON: ESO Science Outreach Network) composta da ricercatori e divulgatori scientifici da tutti gli Stati Membri dell'ESO e altri paesi. Il nodo italiano della rete ESON è gestito da Anna Wolter.
Links
- Articolo scientifico
- Fotografie dei telescopi per survey al Paranal, tra cui VISTA
- Per i giornalisti: iscrivetevi per ricevere i nostri comunicati sotto embargo nella vostra lingua
- Per i ricercatori: avete una storia da raccontare? Inviateci il vostro articolo scientifico
Contatti
Roberto K. Saito
Universidade Federal de Santa Catarina
Florianópolis, Brazil
E-mail: roberto.saito@ufsc.br
Dante Minniti
Universidad Andrés Bello
Santiago, Chile
E-mail: vvvdante@gmail.com
Phil Lucas
University of Hertfordshire
Hartfield, United Kingdom
E-mail: p.w.lucas@herts.ac.uk
Juan Carlos Muñoz-Mateos
ESO Media Officer
Garching bei München, Germany
Tel.: +49 89 3200 6176
E-mail: press@eso.org
Anna Wolter (press contact Italia)
Rete di divulgazione scientifica dell'ESO
e INAF-Osservatorio Astronomico di Brera
Milano, Italy
Tel.: +39 02 72320321
E-mail: eson-italy@eso.org
Sul Comunicato Stampa
Comunicato Stampa N": | eso2413it |
Nome: | Milky Way |
Tipo: | Milky Way |
Facility: | Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy |
Instruments: | VIRCAM |
Science data: | 2024A&A...689A.148S |
Our use of Cookies
We use cookies that are essential for accessing our websites and using our services. We also use cookies to analyse, measure and improve our websites’ performance, to enable content sharing via social media and to display media content hosted on third-party platforms.
ESO Cookies Policy
The European Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere (ESO) is the pre-eminent intergovernmental science and technology organisation in astronomy. It carries out an ambitious programme focused on the design, construction and operation of powerful ground-based observing facilities for astronomy.
This Cookies Policy is intended to provide clarity by outlining the cookies used on the ESO public websites, their functions, the options you have for controlling them, and the ways you can contact us for additional details.
What are cookies?
Cookies are small pieces of data stored on your device by websites you visit. They serve various purposes, such as remembering login credentials and preferences and enhance your browsing experience.
Categories of cookies we use
Essential cookies (always active): These cookies are strictly necessary for the proper functioning of our website. Without these cookies, the website cannot operate correctly, and certain services, such as logging in or accessing secure areas, may not be available; because they are essential for the website’s operation, they cannot be disabled.
Functional Cookies: These cookies enhance your browsing experience by enabling additional features and personalization, such as remembering your preferences and settings. While not strictly necessary for the website to function, they improve usability and convenience; these cookies are only placed if you provide your consent.
Analytics cookies: These cookies collect information about how visitors interact with our website, such as which pages are visited most often and how users navigate the site. This data helps us improve website performance, optimize content, and enhance the user experience; these cookies are only placed if you provide your consent. We use the following analytics cookies.
Matomo Cookies:
This website uses Matomo (formerly Piwik), an open source software which enables the statistical analysis of website visits. Matomo uses cookies (text files) which are saved on your computer and which allow us to analyze how you use our website. The website user information generated by the cookies will only be saved on the servers of our IT Department. We use this information to analyze www.eso.org visits and to prepare reports on website activities. These data will not be disclosed to third parties.
On behalf of ESO, Matomo will use this information for the purpose of evaluating your use of the website, compiling reports on website activity and providing other services relating to website activity and internet usage.
Matomo cookies settings:
Additional Third-party cookies on ESO websites: some of our pages display content from external providers, e.g. YouTube.
Such third-party services are outside of ESO control and may, at any time, change their terms of service, use of cookies, etc.
YouTube: Some videos on the ESO website are embedded from ESO’s official YouTube channel. We have enabled YouTube’s privacy-enhanced mode, meaning that no cookies are set unless the user actively clicks on the video to play it. Additionally, in this mode, YouTube does not store any personally identifiable cookie data for embedded video playbacks. For more details, please refer to YouTube’s embedding videos information page.
Cookies can also be classified based on the following elements.
Regarding the domain, there are:
- First-party cookies, set by the website you are currently visiting. They are stored by the same domain that you are browsing and are used to enhance your experience on that site;
- Third-party cookies, set by a domain other than the one you are currently visiting.
As for their duration, cookies can be:
- Browser-session cookies, which are deleted when the user closes the browser;
- Stored cookies, which stay on the user's device for a predetermined period of time.
How to manage cookies
Cookie settings: You can modify your cookie choices for the ESO webpages at any time by clicking on the link Cookie settings at the bottom of any page.
In your browser: If you wish to delete cookies or instruct your browser to delete or block cookies by default, please visit the help pages of your browser:
Please be aware that if you delete or decline cookies, certain functionalities of our website may be not be available and your browsing experience may be affected.
You can set most browsers to prevent any cookies being placed on your device, but you may then have to manually adjust some preferences every time you visit a site/page. And some services and functionalities may not work properly at all (e.g. profile logging-in, shop check out).
Updates to the ESO Cookies Policy
The ESO Cookies Policy may be subject to future updates, which will be made available on this page.
Additional information
For any queries related to cookies, please contact: pdprATesoDOTorg.
As ESO public webpages are managed by our Department of Communication, your questions will be dealt with the support of the said Department.