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Ecco come sarà la cupola dell’ELT
19 Novembre 2020
Anche se in Cile, nel deserto di Atacama, la costruzione dell’ELT (Extremely Large Telescope) è sospesa a causa della pandemia di COVID-19, altrove si stanno ottenendo progressi significativi nel progetto. Nei mesi scorsi, sono state completate attività di progettazione della cupola del telescopio (una fase chiamata revisione finale del progetto) ed è in corso la produzione dei componenti della cupola.
La revisione approfondita della progettazione ha risolto problemi complessi legati alla costruzione di un apparecchio dai requisiti scientifici rigorosi, in grado di svolgere un’attività di ricerca di altissima qualità in un ambiente inospitale come quello del deserto dell’Atacama. Gli ingegneri hanno anche dovuto assicurarsi che i requisiti operativi fossero soddisfatti, come per esempio l’alta efficienza, la bassa necessità di manutenzione e la resistenza ai terremoti e ai venti forti. Le ultime rappresentazioni artistiche mostrano l’aspetto che la cupola avrà e i cambiamenti, leggeri ma significativi, apportati rispetto ai progetti precedenti.
La commessa della cupola dell’ELT e della struttura del telescopio è stata assegnata al consorzio italiano ACe (Cimolai, Astaldi). Questo contratto include non solo la progettazione, ma anche la produzione, il trasporto, la costruzione, l'assemblaggio in situ e il collaudo della cupola e della struttura del telescopio. Attualmente, l’azienda è impegnata nella messa a punto della progettazione della struttura, la cui revisione finale è prevista nel primo quadrimestre del 2021.
ACe sta anche producendo alcuni componenti chiave per la costruzione della cupola che proteggerà l’ELT. Durante la fase di progettazione, ACe ha costruito e verificato ampiamente alcuni di questi componenti, per definire il progetto della cupola stessa e le procedure di produzione e assemblaggio; tra questi lo sviluppo di un prototipo e la realizzazione dei sistemi di isolamento sismico e il collaudo di un versione a grandezza naturale della griglia di aerazione. Altri test sono stati effettuati sulle prestazioni dei pannelli di rivestimento della cupola, inclusa un’installazione di prova su una struttura di 10 metri che la riproduceva parzialmente, e sono stati costruiti tutti i carrelli di rotazione (36 unità in tutto, ciascuna del peso di 27 tonnellate) e i componenti strutturali per il primo anello alla base della struttura reticolata della cupola. Alcuni di questi componenti sono già stati spediti in Cile.
Quando, nei prossimi anni di questo decennio, vedrà la prima luce, l’ELT dell’ESO, con uno specchio primario di 39,3 metri di diametro, sarà di gran lunga il più grande telescopio al mondo nella banda dell'ottico e del vicino infrarosso, gigantesco rispetto a simili strutture in altre parti del mondo. La struttura di supporto del telescopio, di circa 3.700 tonnellate, sarà dotata di cinque specchi, in grado di catturare la luce dagli oggetti astronomici e indirizzarla ai vari strumenti. A loro volta, tali strumenti saranno disposti su due piattaforme, ognuna delle quali della grandezza di un campo da tennis, poste ai lati della struttura del telescopio. L’enorme cupola dell’ELT ospiterà tutte queste apparecchiature, proteggendole dagli agenti atmosferici del deserto, e avrà un’altezza di 80 metri e un diametro di 88 metri, conferendole una superficie pari a quella di un campo da calcio. La funzione della parte superiore della cupola, realizzata in acciaio e con un peso di 6.100 tonnellate, sarà quella di ruotare sulla base cilindrica in cemento per permettere al telescopio di puntare in qualsiasi direzione attraverso la fenditura.
L’ELT dell’ESO si servirà della sua esclusiva risoluzione angolare per rispondere alle domande astronomiche più grandi del nostro tempo, esplorando il passato e il presente dell’universo, l’ubicazione e la composizione degli esopianeti e la natura della materia e dell’energia oscura.
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