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Il Nobel per la fisica 2019 premia la scoperta di un esopianeta in orbita intorno a una stella simile al Sole
08 Ottobre 2019
Michel Mayor e Didier Queloz hanno ricevuto il premio Nobel per la Fisica 2019 per la scoperta del primo esopianeta in orbita intorno a una stella simile al Sole. Mayor, professore emerito all'Università di Ginevra in Svizzera, e Queloz, professore di fisica al Cavendish Laboratory, Cambridge, Regno Unito, condividono il premio "per contributi alla nostra comprensione dell'evoluzione dell'Universo e della posizione della Terra nel cosmo" con James Peebles, professore emerito di scienza alla cattedra Albert Einstein all'Università di Princeton, negli Stati Uniti.
"L'ESO accoglie con orgoglio la notizia del premio Nobel per la fisica assegnato a Michel Mayor e Didier Queloz per aver aperto la strada a un nuovo campo di ricerca astronomica con la scoperta di 51 Pegasi b e successivamente di molti altri esopianeti", afferma il Direttore Generale dell'ESO Xavier Barcons. “La collaborazione che ESO coltiva con gli istituti di ricerca negli Stati membri per lo sviluppo degli strumenti più all'avanguardia è stata la chiave per consentire molte di queste scoperte. In particolare HARPS sul telescopio dell'ESO da 3,6 metri nell'Osservatorio di La Silla e più recentemente ESPRESSO sul VLT (Very Large Telescope) al Paranal stanno guidando il mondo nelle ricerche di pianeti intorno alle stelle al di fuori del Sistema Solare, utilizzando il metodo della velocità radiale. L'ESO celebra il fatto che due membri eccezionali della sua comunità scientifica, con un forte impegno nei confronti dell'ESO e un uso molto efficace delle nostre strutture, abbiano ottenuto questo meritato riconoscimento."
La scoperta di 51 Pegasi b, il primo esopianeta mai trovato attorno a una stella di tipo solare, fu annunciata il 6 ottobre 1995 da Mayor e da Queloz, che la rilevarono usando lo spettrografo ELODIE all'Observatoire de Haute-Provence in Francia. La scoperta ha rivoluzionato l'astronomia, avviando un campo completamente nuovo e nuovi strumenti incentrati sulla ricerca e la caratterizzazione di esopianeti. Il successo di ELODIE ha portato alla costruzione di CORALIE, una versione migliorata di ELODIE montata sul telescopio svizzero Euler da 1,2 metri all'Osservatorio di La Silla dell'ESO in Cile. Le conoscenze acquisite dalla costruzione e dal funzionamento di questi due strumenti sono confluite nello sviluppo di HARPS, (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) un cercatore di pianeti che sfrutta l'alta precisione della misura della velocità radiale, che ha iniziato le operazioni nel 2003. La luce proveniente da 51 Pegasi b è stata osservata anche da HARPS, che ha eseguito la prima rilevazione spettroscopica in assoluto della luce visibile riflessa da un esopianeta.
Mayor e Queloz furono determinanti nello sviluppo della rivoluzionaria tecnica della velocità radiale che è usata ancora oggi per cercare esopianeti. Questo metodo sfrutta i piccoli movimenti della stella centrale, causati dal cambiamento di direzione dell'attrazione gravitazionale esercitata da un esopianeta (non visibile) in orbita intorno ad essa. Se la stella si muove verso di noi, il suo spettro è spostato verso il blu, mentre è spostato in modo corrispondente verso il rosso quando si allontana da noi. Cercando spostamenti regolari nello spettro della stella - e quindi misurando eventuali variazioni di velocità - si possono vedere eventuali effetti periodici dovuti all'influenza di un compagno in orbita.
Sia Mayor che Queloz hanno collaborazioni di lunga data con l'ESO e sono stati coinvolti negli organi di governo e di consulenza dell'organizzazione. Sono osservatori di grande esperienza, avendo partecipato a centinaia di sessioni di osservazione all'ESO con una varietà di strumenti. Nel 1996, l'ESO commemorò il rivoluzionario articolo del 1995 di Mayor e Queloz collocandolo in una capsula del tempo sepolta nel muro dell'edificio del VLT. Che la loro scoperta sia stata riconosciuta con un premio Nobel per la fisica oltre venti anni dopo è una testimonianza del rigore e della determinazione del loro lavoro.
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