Comunicato Stampa
Svelato il mistero della nascita delle stelle massicce
Tutte le stelle nascono nello stesso modo
14 Luglio 2010
Gli astronomi hanno ottenuto per la prima volta l’immagine di un disco di polvere che avvolge una stella massiccia appena nata, fornendo la prova diretta che la formazione delle stelle massicce avviene nello stesso modo delle loro sorelle più piccole. Questa scoperta, realizzata grazie ad una combinazione di telescopi dell'ESO, è descritta in un articolo di questa settimana di Nature.
"Le nostre osservazioni mostrano un disco che circonda una giovane stella di grande massa allo stadio embrionale, ora completamente formatasi", spiega Stefan Kraus, che ha guidato lo studio. "Si può dire che il bambino sta per nascere!"
Il team di astronomi ha focalizzato il proprio interesse su un oggetto conosciuto con il nome criptico di IRAS 13481-6124. La giovane stella al centro, una ventina di volte la massa del nostro Sole e con un raggio cinque volte superiore, ancora circondata dal suo bozzolo pre-natale, si trova nella costellazione del Centauro, a circa 10.000 anni luce di distanza.
Dalle immagini d'archivio ottenute grazie al telescopio della NASA Spitzer Space Telescope, nonché dalle osservazioni fatte con il telescopio submillimetrico da 12 metri APEX, gli astronomi hanno scoperto la presenza di un getto.
“È comune osservare i getti intorno a giovani stelle di piccola massa e generalmente indicano la presenza di un disco", dice Kraus.
I dischi circumstellari sono un ingrediente essenziale nel processo di formazione delle stelle di piccola massa come il nostro Sole. Tuttavia, non è noto se tali dischi siano presenti anche durante la formazione di stelle più massicce di dieci masse solari, dove la forte luce emessa potrebbe impedire alla massa di cadere nella stella. Per esempio, è stato ipotizzato che le stelle massicce potrebbero formarsi dalla fusione di stelle più piccole.
Al fine di scoprire e comprendere le proprietà di questo disco, gli astronomi hanno impiegato il Very Large Telescope Interferometer (VLTI) dell'ESO. Combinando la luce di tre dei telescopi ausiliari da 1.8 metri del VLTI con lo strumento AMBER, gli astronomi hanno potuto ottenere dati equivalenti a quelli che sarebbe possibile vedere con un telescopio avente uno specchio di 85 metri di diametro. La risoluzione ottenuta è di circa 2,4 milliarcosecondi, che è equivalente a cogliere la capocchia di una vite sulla Stazione Spaziale Internazionale, o più di dieci volte la risoluzione possibile con gli attuali telescopi spaziali ottici.
Ulteriori Informazioni
Questa ricerca è stata presentata in un articolo pubblicato questa settimana su Nature (“A hot compact dust disk around a massive young stellar object”, by S. Kraus et al.).
Il team è compostoda Stefan Kraus (Università del Michigan, USA), Karl-Heinz Hofmann, Karl M. Menten, Dieter Schertl, Gerd Weigelt, Friedrich Wyrowski, e Anthony Meilland (Max-Planck-Istituto per la Radioastronomia Bonn, Germania),Karine Perraut (Laboratorio d’Astrofisicadi Grenoble, Francia), Romain Petrov e Sylvie Robbe-Dubois (Università di Nizza Sophia-Antipolis/CNRS/Osservatorio della Costa Azzurra, Francia), Peter Schilke (Università di Colonia, Germania), e Leonardo Testi (ESO).
L’ESO (European Southern Observatory) è la principale organizzazione intergovernativa di Astronomia in Europa e l’osservatorio astronomico più produttivo al mondo. È sostenuto da 14 paesi: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna. L’ESO mette in atto un ambizioso programma che si concentra sulla progettazione, costruzione e gestione di potenti strutture astronomiche da terra che consentano agli astronomi di fare importanti scoperte scientifiche. L’ESO ha anche un ruolo preminente nel promuovere e organizzare cooperazione nella ricerca astronomica. L’ESO gestisce tre siti unici di livello mondiale in Cile: La Silla, Paranal e Chajnantor. A Paranal, l’ESO gestisce il Very Large Telescope, l’osservatorio astronomico nella banda visibile più d’avanguardia al mondo. L’ESO è il partner europeo di un telescopio astronomico rivoluzionario, ALMA, il più grande progetto astronomico esistente. L’ESO sta pianificando al momento la realizzazione di un gigantesco telescopio nell’ottico/vicino-infrarosso di 42 metri di diametro, lo European Extremely Large Telescope, E-ELT, che diventerà “il più grande occhio del mondo rivolto al cielo”.
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Sul Comunicato Stampa
Comunicato Stampa N": | eso1029it |
Nome: | Protoplanetary disc |
Tipo: | Milky Way : Star : Circumstellar Material : Disk : Protoplanetary |
Facility: | New Technology Telescope, Very Large Telescope, Very Large Telescope Interferometer |
Instruments: | AMBER, LABOCA, SABOCA |
Science data: | 2010Natur.466..339K |