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Tante storie nella notte stellata

19 Febbraio 2014

A differenza di molte materie, tipo la storia e la matematica, non c'è bisogno di studiare scienze sui libri: basta la pratica. In fin dei conti, scienza significa studio del mondo che ci circonda.

Ma come si fa a fare pratica di astronomia? Semplice: come per le altre scienze, si comincia con le osservazioni. Per esempio considera Messier 7, l'ammasso di stelle fotografato qua sopra. Quest'ammasso si vede facilmente a occhio nudo: si trova in corrispondenza del "pungiglione" di quella costellazione che molti di noi chiamano Scorpione.

Diciamo "molti di noi" perché le costellazioni sono simili agli agenti segreti: hanno nomi e identità differenti in diversi posti del mondo. Per esempio, in Indonesia i giavanesi chiamano lo Scorpione "l'albero di cocco pendente". Per le tribù indigene del Sud America, invece, le stelle di questa costellazione hanno la forma di un "serpente d'acqua".

Tuttavia, quella dello scorpione è forse l'identità più antica di questa costellazione. I primi a utilizzarla furono i Sumeri, un popolo che è vissuto 5000 anni fa!

Una caratteristica interessante di quest'immagine è la presenza di molta polvere cosmica nello sfondo. Si avrebbe la tentazione di pensare che questa polvere è ciò che resta della nube di gas da cui si è formato Messier 7, ma in realtà le strisce di polvere non hanno nulla a che vedere con le stelle.

La Via Lattea, la nostra galassia, ha quasi finito una rotazione completa da quando questo ammasso si è formato, 200 milioni di anni fa. Il movimento della galassia ormai dovrebbe aver mescolato e ridistribuito completamente le stelle e il gas, separandoli e disperdendo la polvere nel corso dei millenni.

Fatto curioso: Che ne dici di uscire fuori e cercare questa costellazione? Ci sono vari siti web che ti mostrano il cielo notturno nella tua regione. Per esempio, puoi consultare ‘Planetarium’ all'indirizzo http://neave.com/planetarium/.

Questa è una versione per ragazzi del comunicato stampa dell'ESO eso1406.